L’importanza del fegato nella fisiopatologia umana è ormai un dato indiscusso. Il fegato è la ghiandola più grande dell’intero organismo e rappresenta il centro del metabolismo corporeo.
Tutti i medicinali chimici che vengono introdotti nel corpo umano vengono metabolizzati da questa ghiandola, pertanto l’uso crescente di medicamenti, tipico della nostra civiltà, specialmente degli estroprogestinici – che talvolta vengono somministrati per lunghi periodi alle donne -, necessita come controparte il ricorso a rimedi che depurino l’organismo, senza chiaramente risultare nocivi.
Le piante impiegate nella tradizione erboristica mediterranea (successivamente tratteremo anche quelle impiegate per la depurazione epatica nella MTC – Medicina Tradizionale Cinese – e dell’importanza del fegato in questo sistema di sapere medico) svolgono una funzione drenante a livello epatico molto significativa.
Innanzitutto occorre definire la differenza esistente tra piante o prodotti fitoterapici coleretici e colagoghi (detti anche colecistocinetici): i preparati coleretici aumentano la secrezione biliare agendo sulla cellula epatica, mentre i preparati colagoghi o colecistocinetici aumentano la contrattilità della vescica biliare, aumentando così la quantità di bile riversata nel tubo digerente.
In questo articolo tratteremo delle piante con funzione colagoga più conosciute, rimandando al prossimo la dissertazione sui rimedi coleretici.
Tra i colagoghi più utilizzati in fitoterapia troviamo sicuramente il tarassaco (Taraxacum officinale Weber), detto anche “dente di leone” o “soffione”, la cui radice possiede la capacità di aumentare la contrattilità vescicolare e dunque la quantità di bile secreta dalla vescica, mentre le foglie presentano un’azione coleretica. Assunto nella sua totalità il tarassaco esercita dunque entrambe le funzioni.
Solititamente, quando si presenta un disturbo a livello epatico (in assenza però di una lesione importante del fegato) si manifestano disturbi digestivi, emicranie, vertigini o gonfiore dopo i pasti. In questi casi la prescrizione è 50 gtt (gocce) per tre volte al giorno di e.i. (estratto idroalcolico) di tarassaco diluite in acqua calda (si permette così l’evaporazione della parte alcolica) oppure sotto forma di soluzione acquosa (il prodotto di riferimento in questo caso è l’estratto di tarassaco della ditta Ligne De Plants – certificato biologico –, disponibile nella nostra erboristeria).
Un altro importante colagogo in grado di drenare la vescica biliare è il rosmarino (Rosmarinus officinalis L.), del quale si utilizzano in questo caso le foglie, sotto forma di macerato glicerico. Il rosmarino è molto utile per le litiasi biliari insieme al rafano nero (Raphanus sativus L. var. niger (Mill.) Kerner), che svuota in maniera dolce la colecisti senza creare problemi di frantumazione troppo evidente che possa chiudere il coledoco e arrivare sul pancreas determinando problemi da evitare come la pancreatite.
Se occorre anche abbassare il colesterolo, insieme al rosmarino e al rafano nero è consigliato l’uso dell’olivo, che svolge un’azione complementare.